Convegno “Ma perché io guadagno meno di te?” – Il mio intervento d’introduzione al convegno

ottobre 16, 2018 § 1 Commento

Convegno del 15 ottobre 2018 – sala Pirelli, Grattacielo Pirelli, Consiglio Regionale della Lombardia

Relatrici

Paola BOCCI, Consigliera Regionale, PD Lombardia, Linda Laura SABBADINI Editorialista La Stampa;  Alessia MOSCA Europarlamentare S&D;  Camilla GAIASCHI Ricercatrice Centro GENDERS, Università di Milano; Alessandra CASARICO Associata di Scienze delle Finanze, Università Bocconi; Elsa FORNERO Ordinaria di Economia Politica, Università di Torino;  Donata GOTTARDI Ordinaria di Diritto del Lavoro, Università di Verona

 

In Lombardia, la Regione con il maggior numero di donne occupate, se il divario occupazionale tra uomini e donne è meno sensibile che in alte regioni,  resta significativo invece il divario salariale. Questo anacronistico permanere di un alto differenziale retributivo tra uomini e donne, pur in presenza di una legislazione di sostegno in apparenza ineccepibile, non accenna a diminuire, relegando le donne in posizione di subalternità e  causando danni anche alle aziende.

Tutto avviene però in un clima di inconsapevolezza collettiva, che quindi rende urgente e necessario approfondire il fenomeno da differenti pdv,  cercando di individuarne. È un tema sentito e su cui viene chiesto di intervenire per ridurre il divario, anche considerando che la parità di genere è uno dei primi  5 obiettivi di Sviluppo del Millennio per l’Onu.

C’è  insofferenza e incredulità, ci si chiede davvero: “Ma perché io guadagno meno di te?”, in particolare se lo chiedono le  giovani donne, perché stride  il fatto che il mondo del lavoro non vada di pari passo con i cambiamenti in corso nella società civile.

Anche la stampa se ne rende conto e batte il chiodo su questa discriminazione, e  fortunatamente, ne è consapevole anche la politica.

Per questo ho voluto organizzare un’iniziativa articolata  di approfondimento e informazione, che sarà seguita da un confronto tra tutte le parti, per avanzare suggerimenti e proposte concrete.

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C’è  bisogno di una informazione chiara e corretta rispetto ai dati: impariamo a misurare il differenziale retributivo: lordo? netto? paga oraria? retribuzione annua? È fondamentale darsi una regola che ci permetta di avere dati percentuali affidabili e di rivedere insieme definizioni e ambiti. Di saper leggere i dati in rapporto agli ambiti produttivi, alla scolarità e in tutto il percorso lavorativo.  Una spia significativa della esistenza del problema infatti sono anche le rendite pensionistiche che testimoniano che se per legge la parità in ingresso è garantita, a fine carriera il divario è significativo.

Condivido molto  la preoccupazione di  chi afferma che  il gap comporti  anche un danno economico per le aziende,   che hanno sicuramente una perdita nella mancata valorizzazione delle donne.

In un paese come l’Italia con una legislazione di sostegno in apparenza ineccepibile, il fenomeno accenna a diminuire? Sembra di no. I talenti scolastici e professionali continuano ad essere sprecati da un sistema che non valorizza adeguatamente le risorse a disposizione in un clima di inconsapevolezza collettiva.

Quali risposte stiamo cercando

Oggi ascolteremo autorevoli punti di vista differenti , che ci aiuteranno ad avere  un quadro  complessivo e puntuale più preciso del fenomeno, e chi comincerà a farci intravedere  possibile risposte guardando anche a cosa è già in atto in Europa, considerando che in Italia comunque il livello occupazionale delle donne è assai diverso, più basso, che in altri Stati europei. In altri Paesi vengono avanzate risposte attinenti a modifiche legislative al diritto del lavoro, cioè ad esempio  alle norme sulla trasparenza retributiva (come inGermania), oppure all’ individuazione delle cause, con l’introduzione di software che evidenziano dove si annida il gap nelle retribuzioni (Francia), alle possibili premialità o sanzioni amministrative.

È una necessità ragionare su questi strumenti soprattutto in questo momento,  in cui il governo annuncia molti interventi  sul diritto del lavoro, sistema pensionistico,sostegno allo sviluppo.  È una necessità in questa regione che può essere laboratorio di sperimentazioni e innovazione anche su questo tema.

Senza cercare  risposte semplificate o precostituite, né univoche ,  ci aspettiamo che da questo percorso che inizia oggi possano arrivare prospettive articolate di soluzioni possibili.

Quindi grazie ancora alle autorevoli relatrici che sono qui con me e alla platea tutta ma in particolare le associazioni datoriali: (Assolombarda, Confcommercio, Confartigianato, Abi, Cna, Regione Lombardia – organizzazioni sindacali: Cgil Cisl Uil) che hanno accolto il mio invito ad ascoltare oggi, per essere protagonisti nella prossima tappa contribuendo ciascuno con la propria esperienza ad esprimere bisogni  e suggerimenti per il superamento dell’attuale gap salariale uomo-donna.

Infatti il nostro lavoro non finisce qui: abbiamo invitato le relatrici a proporre una domanda ciascuna al termine del proprio intervento, che raccoglieremo e proporremo ad associazioni datoriali,  organizzazioni sindacali, università, istituzioni,  in un giro di interviste, per poi trovarci nuovamente tutti insieme in un successivo momento di riflessione collettiva entro il mese di novembre. Un work in progress che non ci porterà a superare  in un giorno questa discriminazione ma contribuirà a rendere più concreto il quadro delle proposte possibili producendo stimoli concreti  di cui ciascuno potrà poi farsi portatore  nel proprio ruolo.

È una modalità innovativa di confronto, per l’attualità degli obiettivi che ci prefiggiamo.

 

 

 

Il servizio del TG3 al minutio 13’20

https://www.rainews.it/tgr/lombardia/notiziari/index.html?/tgr/video/2018/10/ContentItem-a85b5e4e-ef6d-421c-aa1b-2157045c2cd6.html

Qui un approfondimento di Simona Sforza  du Dol’s Magazine (25 ottobre 2018)

Guadagno meno di te: percorso tra i differenziali di genere, alla ricerca di soluzioni

 

§ Una risposta a Convegno “Ma perché io guadagno meno di te?” – Il mio intervento d’introduzione al convegno

  • […] Si ripete sempre che il divario di genere fa male non solo alle donne ma anche all’economia. È quindi sempre più importante non dimenticarsi di questo aspetto e cercare di intervenire. Per questo è importante il percorso avviato sul tema dalla consigliera regionale Paola Bocci, che porta a interrogarci e a confrontarci alla ricerca di risposte e soluzioni, un’iniziativa articolata di approfondimento e informazione, che sarà seguita da un confronto tra tutte le parti, per avanzare suggerimenti e proposte concrete. Presso il Pirellone, il 15 ottobre si è svolta la prima tappa a partire dalla domanda “Ma perché io guadagno meno di te?”, dai risvolti assai interessanti, grazie a un approfondimento di ottimo livello apportato dagli interventi. Paola Bocci apre i lavori con un intervento che potete leggere qui. […]

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Stai leggendo Convegno “Ma perché io guadagno meno di te?” – Il mio intervento d’introduzione al convegno su Il blog di Paola Bocci.

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