Le donne nel programma della Giunta Fontana: Assenti – Il mio primo intervento in aula della nuova legislatura(21.3.2023).

marzo 22, 2023 § Lascia un commento

Attilio Fontana ha raccontato ieri in aula di Consiglio il programma della sua legislatura.
Evitando di affrontare i nodi più critici: sanità, trasporto pubblico, diritto alla casa.

Sono intervenuta per una manciata di minuti evidenziando come in 40 minuti e oltre di discorso non ci sia stato alcun accenno alle donne.

Non c’erano proprio, neanche una volta, mai nominate, solo un’unica citazione e generica alle pari opportunità.
Le donne restano invisibili, non certo una priorità.
 
E lontane dalla parità, perché anche nella nostra regione, vince una cultura patriarcale che genera divari e discriminazioni.
 
Divari mai contrastati dai governi regionali di centrodestra.
 
Sono mancate politiche di governo coordinate capaci di rendere le donne protagoniste, valorizzarne i talenti, ridurre disuguaglianze occupazionali, sostenere le più fragili, rispettare la libertà di scelta delle donne.
 
A differenza di altre regioni qui, non c’è stata né la volontà né la capacità di intervenire organicamente e con determinazione in questa direzione, segno di un disinteresse verso la parità di genere, a cominciare dal lavoro delle donne.
 
Abbiamo negli anni evidenziato come la nostra Regione abbia bisogno di politiche del lavoro orientate alla parità di genere che facciano leva su questi elementi:

📌 strumenti e norme efficaci per facilitare l’ingresso e la permanenza nel mondo del lavoro,
📌contrasto alla precarietà e al divario retributivo;
📌investimenti sull’orientamento, sulla formazione e riqualificazione professionale;
📌 incentivi per l’assunzione di donne e agevolazioni per l’impreditoria femminile.

Politiche del lavoro strettamente legate a quelle del Welfare.
Perché le donne non siano costrette a lasciarlo quel lavoro, o a non cercarlo, quando diventano madri o quando hanno un familiare fragile, in Lombardia c’è bisogno di più welfare e meno voucher.
 
Di un Welfare che funzioni, quello che abbiamo non sostiene le donne, non le solleva dai carichi di cura, perché non offre appoggi: gli asili nidi e i servizi di assistenza domiciliare e territoriale, sono insufficienti e poco accessibili.
E sono stati smantellati presidi fondamentali per la salute della donna come i consultori pubblici.
 
Manca attenzione al lavoro e alla salute delle donne e non c’è rispetto del loro diritto di essere #liberediscegliere: la piena applicazione della 194, non è garantita.
 
Per le più fragili, le vittime di violenza, è ora che la Giunta faccia con convinzione la sua parte come abbiamo più volte chiesto: aggiungendo risorse proprie per sostenere di più i centri e supportare le vittime a ricostruirsi una vita libera.
 
 
La dimensione di genere deve essere trasversale a tutte le politiche pubbliche e va poi misurata: ci vogliono strumenti di monitoraggio e valutazione delle politiche regionali che evidenzino quale sia l’impatto di genere e la ricaduta sulle donne delle norme e delle risorse a Bilancio.
 
Non ci possiamo permettere politiche che non siano efficaci: in nessun ambito. Non possiamo permetterci di aggiungere altri divari ai numerosi che già ci sono.
 
Lo dico chiaro come ho detto in aula: misureremo la giunta e il suo operato su questo metro, perché se per Fontana non esistono le pari opportunità, per noi sono invece una leva formidabile di cambiamento.

Qui trovate il video integrale del mio intervento.

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