Intervento in aula di Consiglio Regionale_ 26.3.2019
marzo 28, 2019 § Lascia un commento
Proposta di risoluzione n. 19 “Programma di lavoro della Commissione europea – anno 2019 – e politiche dell’Unione europea di maggiore interesse per il tessuto socio-economico lombardo”.
(Argomento n. 2 all’ordine del giorno)
Grazie per la “Consigliera”, visto il tema che tratterò.
Credo, come ha già detto il Capogruppo Pizzul, che la Lombardia abbia in questo caso un’occasione di essere protagonista nelle indicazioni da dare sul Programma della Comunità Europea.
Ho visto la risoluzione, l’ho letta con attenzione e condivido la priorità di insistere sulla promozione dell’occupazione e del lavoro. Noto con disappunto, come è stato detto in altri passaggi della risoluzione, che tra i gruppi sociali, tra le persone che vanno incoraggiate ad entrare nel mercato del lavoro ci sia una dimenticanza importante: le donne.
Credo che Parlamento e Commissione Europea in realtà in questi anni abbiano fatto molto e la Lombardia, che è la prima Regione in Italia per donne occupate, dovrebbe sostenere con convinzione, con forza questa linea.
Descrivo in breve alcuni emendamenti che abbiamo presentato, tra cui quello a cui tengo maggiormente è quello che invita la Comunità Europea ad appoggiare e ad attuare interventi strutturali che promuovano l’occupazione femminile e la riduzione del divario salariale tra i generi, consolidando alcune direttive che sono già in essere in Commissione europea. A breve andrà in approvazione una direttiva sul Work Life Balance e sul contrasto al divario salariale. Credo fortemente che il divario retribuivo, e quello occupazionale, non siano solo ingombranti e negativi per la popolazione femminile, lombarda e italiana, ma per l’intero sistema occupazionale del Paese e, dirò di più, per la possibilità di aumentare il reddito interno del nostro Paese e quindi anche della Lombardia.
Altri due emendamenti sono relativi all’attenzione che si dà alle direttive e al comparto culturale. A breve anche in Commissione europea arriverà la definizione di quanto possa essere investito da parte dell’Europa nel Programma di “Europa creativa” e auspichiamo che ci sia un aumento dei finanziamenti in questa direzione. Lo pensiamo anche relativamente alla Lombardia, perché è la prima regione per imprese ad attività culturale e quindi chiediamo che ci sia un intervento più decisivo sullo strumento di garanzia dei prestiti, perché così si possono incoraggiare le piccole imprese nella loro attività culturale. Chiediamo che ci sia un intervento più circostanziato su quello che è il comparto dell’audiovisivo che anche in Lombardia è trainante ed è motivo di sviluppo per la nostra Regione.
Ha già fatto riferimento Usuelli alla criticità nell’utilizzo dei bandi europei, nella valorizzazione dei bandi operativi regionali che si confrontano con i finanziamenti europei. Facciamo in modo che nulla vada sprecato, ma che vengano utilizzate tutte le risorse.
Un ultimo riferimento lo voglio fare relativamente al mondo del volontariato. Credo che Lombardia, che ancora una volta si avvale di una grande presenza e competenza di tutto il mondo del volontariato e del terzo settore, debba chiedere all’Europa di promuovere percorsi che raggiungano anche i più svantaggiati, i ragazzi che hanno meno possibilità, per includerli in percorsi strutturati e favorire la loro partecipazione ad attività sociali che coinvolgono il volontariato e la circolazione dei volontari in tutta l’Europa, favorendo lo scambio e offrendo la possibilità ai giovani di poter aderire al servizio volontario europeo anche nelle amministrazioni pubbliche.
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