Una occasione da non perdere

Maggio 5, 2011 § Lascia un commento

Una occasione da non perdere: la ristrutturazione del nuovo edificio scolastico di via Deledda come sede di un polo di istruzione linguistica e dei licei civici serali chiusi dall’Assessore Moioli.

A giorni sarà inaugurato l’edificio scolastico in via Deledda 2, dopo un intervento accurato di ristrutturazione della sede dell’ex Istituto Professionale Settembrini.
Questo edificio rimesso a nuovo può diventare un grande centro dell’istruzione civica, riunendo gli indirizzi liceali e tecnici di specializzazione linguistica a frequenza diurna, rinnovandone gli indirizzi e inaugurando un polo linguistico a certificazione Europea e accogliendo negli orari serali gli indirizzi civici liceali chiusi dall’Assessorato Moioli.
Nel programma di Giuliano Pisapia le scuole civiche tornano ad avere l’importanza e la dignità che è stata cancellata dall’attuale governo della città.
Quando proponiamo per Milano un Istituto Europeo che rappresenti il polo linguistico internazionale che la città aspetta da sempre, sappiamo di avanzare un progetto già da ora realizzabile. La sede di Via Deledda è pronta e ci ha colpito per i suoi spazi, per le sue potenzialità, per i criteri con cui è stata ristrutturata. Il personale è già a disposizione con le sue competenze accumulate negli anni e la sua voglia di innovazione.
Basta la volontà politica del gestore, cioè del Comune di Milano.
Invece l’Amministrazione negli ultimi anni ha cancellato 7 istituti paritari serali (Ist. Tecnico commerciale, I.T. per geometri, licei serali classico, scientifico, socio psicopedagogico, linguistico e IPIA) con oltre 30 classi; chiuderà il PACLE (Periti Aziendali Corrispondenti Lingue Estere) diurno, fondato nel 1861, nell’anno dell’unità d’Italia e che quindi ha 150 anni, ha ridotto il numero di sezioni del Liceo linguistico Canzoni.
Una scelta politica poco lungimirante per le serali, in un periodo di crisi per il mondo giovanile (dati ISTAT: nel 2009 il 21% dei giovani dai 15 ai 29 in Italia non studia, né lavora, la percentuale più alta d’Europa), e una scelta assurda per le diurne ad indirizzo linguistico, in vista dell’EXPO 2015.

Un polo linguistico europeo che accolga anche la straordinaria esperienza del PACLE.

Pensare che l’Istituto Tecnico Economico possa costituire una parte rilevante di questo polo linguistico a gestione civica, significa rispondere a molti bisogni della cittadinanza.
In primo luogo un Tecnico civico potrebbe mirare a quel livello di eccellenza e di sperimentazione tale da ridare dignità all’intera istruzione tecnica che, umiliata e privata di risorse, è diventata la destinazione di “chi non può fare il liceo”.
In secondo luogo la specializzazione linguistica colmerebbe quella lacuna, ormai evidente a tutti, di un personale tecnico di una metropoli europea che spesso è solo in grado di balbettare qualche parola in inglese.
In terzo luogo è proprio nell’attuale PACLE Manzoni,( che costituisce l’omologo dell’Istituto Tecnico Economico della riforma Gelmini) che si sono sperimentate le prime forme di didattica multimediale.

La proposta, già avanzata dal corpo docente del Pacle all’attuale Amministrazione, ma mai tenuta in considerazione, disegna un Istituto Tecnico Economico–Indirizzo Amministrazione, Finanza e Marketing con una dimensione Europea e, contemporaneamente, ancorato alla specificità territoriale. L’EXPO’ è l’anello di congiunzione di queste due realtà.
L’evento internazionale del 2015 richiederà, tra le molte professionalità, anche un personale tecnico, giovane e dinamico, in grado di essere a conoscenza dei processi organizzativi e di collaborare all’organizzazione di eventi grandi e piccoli, e capace di relazionarsi in lingua straniera a vari livelli con un pubblico internazionale, per la gestione e l’erogazione dei servizi e per ogni forma di comunicazione conoscere in modo diretto o indiretto le tecnologie multimediali.
L’Università e il mondo del lavoro lamentano da anni un pericoloso scollamento tra scuola superiore da un lato e corsi accademici e attività lavorativa dall’altro. Questo Istituto Tecnico propone al suo interno un modulo “Ponte per il futuro, per il successo post-scolastico” atto a sviluppare l’imprenditorialità che, non a caso, costituisce una delle otto Competenze chiave per l’apprendimento permanente della Commissione delle Comunità Europee.

Proposte forti della rivisitazione del Pacle sono i moduli di approfondimento nel Management della Pubblica Amministrazione, e sul Bilancio Sociale degli Enti Pubblici e la possibilità per gli allievi di sostenere uno stage presso gli uffici del Comune e le Aziende Municipalizzate di Milano.
Un altro punto di forza sono i servizi della mediateca MediaMi che oltre ad essere rivolti agli allievi e insegnanti delle scuole civiche, potranno essere poi messi a disposizione della cittadinanza milanese e nazionale.

Un luogo per rilanciare le civiche paritarie serali: tradizione d’eccellenza e opportunità di sapere.

La riapertura dei licei serali riporterebbe Milano in quella posizione d’avanguardia che ha sempre avuto rispetto all’istruzione pubblica per gli adulti (comunale e statale), sia per radici storiche, sia per ricchezza e eccellenza dell’offerta (licei, istituti tecnici e professionali). Un ruolo che sarebbe oggi ancor più significativo, dato che i civici licei paritari serali – delle scienze umane, linguistico, scientifico e classico – diventerebbero non solo gli unici licei serali pubblici in Italia, ma gli unici in assoluto.
Gli studenti che frequentano una scuola paritaria serale, in particolare un corso di liceo, si sforzano di recuperare un percorso scolastico, passando per anni le proprie sere sui banchi, spesso dopo una faticosa giornata di lavoro; i civici licei serali si sono costantemente caratterizzati per un ridotto livello di dispersione scolastica, il 100% degli studenti sono stati ammessi all’esame anche nell’ultimo a.s. con i corsi al completo (in tutte le classi finali dei 3 indirizzi attivati.

In seguito alle disposizioni del Ministro Gelmini i licei serali milanesi esistenti sono stati chiusi e non è prevista nessuna riapertura futura di corsi di liceo delle scienze umane, linguistico, scientifico e classico.
Chi vuole frequentare corsi serali di liceo oggi può rivolgersi ora solo ai corsi di preparazione agli esami d’idoneità (che non danno la possibilità di conseguire direttamente alcun titolo.
Non è però vero che la chiusura delle paritarie serali milanesi comporti un risparmio all’Amministrazione milanese si è anzi determinato un esubero di docenti di ruolo, e se l’edificio che ospitava negli anni scorsi questi indirizzi dovrà essere utilizzato per altri scopi, il nuovo edificio di Via Deledda, sarà praticamente inutilizzato in orario serale.
Il 10 settembre 2010 il TAR Lombardia ha annullato l’atto di chiusura dei civici licei serali, ma il Comune, condannato anche a pagare le spese legali, fa finta che nulla sia accaduto

Giuliano Pisapia ha fatto della riapertura e del rilancio delle scuole paritarie civiche diurne e serali, un punto chiave del suo programma sulla scuola per il Comune di Milano, e questa è una grande prospettiva per coloro che credono ancora che la scuola pubblica debba garantire gli stessi diritti e opportunità per tutti.

Pubblicato su Scuola Oggi il 4 Maggio 2011

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